"We are put on this planet only once, and to limit ourselves to the familiar is a crimine against our minds." [cit. Roger Ebert]


martedì 6 gennaio 2015

My home away from home: Phoenix, Az, p. I

Credo che gli aerei siano il posto migliore per aggiornare il mio blog: ho talmente tanto tempo per ammazzarmi di noi che insomma a un certo punto mi obbligo a fare quello che ultimamente non ho mai voglia di fare. 

Phoenix è sempre bellissima, è davvero un gran peccato che non sia finita in Arizona o che non abbia chiesto agli host dei miei o alla sorella della loro hmom di ospitarmi: l’Arizona non è la Florida e mi assomiglia molto di più, desertica e realistica. Credo che Phoenix sarebbe una bella città dove vivere, è pulita, sempre assolata e qua ho persone a cui non devo spiegare la mia vita, perché la mia vita, tutto sommato la conoscono già!
L’ultima volta che ho pubblicato stavo volando verso Phoenix, accanto a un ragazzino che non ha smesso un secondo di mollare di quelle scoregge silenziose, ma letali, credo avesse mangiato messicano prima di prendere l’aereo ahaha. 
Appena arrivata a Phoenix c’era Janet ad aspettarmi all’uscita del terminals e appena mi ha visto mi ha abbracciato forte forte; non ci vedevamo in carne e ossa dal 2006… Così mentre ci avviavamo a prendere la mia valigia (ragazzi ho sfiorato il limite, mamma mia!) ha continuato a ribadirmi quanto io assomigli a mia mamma, non lo so io non ci ho mai fatto molto caso, ma credo che sia verosimile. Dopo esserci accorte che eravamo al punto bagagli del volo sbagliato e aver quindi raggiunto quello giusto, raccolta la valigia, siamo andate ad aspettare Dennis che ci venisse a recuperare con la macchina. Dopo 8 ore tra vari aeroporti ero davvero esausta e essendo pure passata la mezzanotte (in Italia riuscivo a stare sveglia fino alle 3 o le 4, se dovessi farlo adesso mi sparerei, sono diventata una nonnina) quando siamo arrivati a casa loro, mi hanno mostrato la mia camera e sono andata a letto. La mattina quando mi sono alzata li ho trovati tutti e due già operati e dopo una bella tazza di caffè e un paio di cantucci americani (ma buoni sul serio però), Dennis, che, non a caso, Janet chiama “my wife”, ci ha preparato un omelette con formaggio, jalapenos, peperoni e un po’ di bacon come brunch.
omelette formaggio, bacon, jalapenos
 Quindi io e Janet, dopo esserci preparata e vestite a dovere, perché Phoenix ha deciso di avere basse temperature proprio quando sono arrivata io, siamo uscite per andare a ritornare alcuni regali di Natale e fare un po’ di shopping (infruttuoso) in un outlet mall che si trova ad Anthem, il loro paese. Dopo di che siamo andate da Target per ritornare delle Dr Dre earphones, regalo di Natale di Dennis, siamo andate da Costco per comprare dei cranberries disdratati per l’insalata e un altro paio di cose che adesso non ricordo. Tornate a casa abbiamo cenato con salmone alla piastra su un letto di spaghetti di spinaci con salvia e insalata mista. Dopo cena ci siamo guardati un bel film uscito un po’ di tempo fa: The Chef con Sofia Vergara. Mi è piaciuto, allegro e divertente e non difficile a capire (perchè checchè ne dicano gli sboroni, vedere film in inglese non è proprio una cazzata, a guardarli con i sottotitoli sono capaci tutti!) e poi beh, ci siamo fatti i pop corn, il che migliora sempre le cose, giusto?
 Il giorno dopo, dopo essermi alzata, consueta tazza di caffè forte (ragazzi magari sarò io che sono abituata a bere il caffè amaro senza nulla, ma qui dovreste vedere tutte le cream e affini che hanno e che ci mettono dentro: bleah!), impressionando appunto i presenti perché “We could never drink just plain extra dark roast coffee without any cream!”e aver polleggiato un po’, Dennis ci ha preparato un omelette con i resti del salmone della sera precedente (mi hanno raccontato che mangiano un’omelette tutti i giorni prima di andare in palestra) e poi dopo mangiato abbiamo chiamato su Skype la mia famiglia. Non lo so, è davvero strano perché solo ora mi rendo conto di quanto il mio inglese sia migliorato e quanto sarebbe potuto migliorare ancora se avessi prolungato, ma pazienza sono più che felice di tornare a casa! Diciamo che le mattine a casa di Janet e Dennis sono sempre state una piacevole gestazione post dormita perché siamo sempre usciti di casa dopo mezzogiorno, dopo la giornaliera lezione di Mac e affini, praticamente tutti i giorni! Così all’una circa siamo saliti in macchina e siamo andati da Mark e Susie, che sono cugini di Janet e  (Mark e Susie conoscono i miei genitori in primis perché hanno avuto modo di frequentarli a casa di Michael e Elaine e poi perché sono venuti in Italia con loro nel ’95 e li hanno così portati in giro); abbiamo salutato Mark e Dennis che sono rimasti a casa a guardare il football, mentre io, Janet e Susie siamo andate alla Fashion Square Mall che è forse una delle mall più grandi che abbia mai visto e dove c’è proprio di tutto. 
Ovviamente trovare qualcosa è stata un’impresa e un po’ mi dispiaceva anche perché loro mi avevano portato fin lì solo per farmi fare shopping e non trovavo niente, ma alla fine sono entrata nel negozio di Vans e ho comprato un paio di Vans leopardate che sono un amore e poi mi sono costate solo la metà del loro prezzo originario!
Nuove vans che amo
 Dopo “tanto” shopping (perchè quando ho soldi e ho voglia di spenderli OVVIAMENTE non trovo mai niente) ci siamo fermate a prendere un frozen yogurt che era davvero davvero buono, che Susie ha insistito a tutti i costi per voler pagare anche se ho provato a dire che avrei offerto io.  Credo di aver preso cioccolato, lampone e qualcos’altro che ora mi sfugge. Siamo così tornate a casa di Mark e Susie, abbiamo recuperato Dennis e siamo tornati a casa, abbiamo cucinato ed è venuta Heather, la moglie di Josh, figlio di Janet, che era a casa da sola. Abbiamo cenato con pork chops, salsa barbecue homemade by Janet e insalata. La sera ci siamo guardati un po’ di Zorro e poi siamo andati a letto. 
Il giorno dopo abbiamo deciso di andare in palestra e dopo una colazione veloce siamo andati. Io e Janet abbiamo fatto una lezione (sullo stile di quelle di Alberto, mamma, ma più intensa: ormai Alberto ha fatto il suo tempo ahah!) e poi siamo tornati a casa e abbiamo fatto un brunch a base di Waffles e frutti di bosco (Dennis menava tanto il torrone che voleva andare da Waffle House ma Janet glielo ho fortemente impedito), dopo il brunch siamo rimasti a casa a polleggiare perché avevamo piani per la sera.
waffle con mirtilli e lamponi
 Così stando in cucina io e Janet ci siamo scambiate un po’ di ricette di biscotti (ne abbiamo sempre mangiati alcuni dopo cena ed erano buonissimi) e le ho dato lezioni per usare il Mac come tutte le altre mattine. Verso le 16 siamo usciti di casa e siamo andati al Scottsdale quarter per cena, dove dovevamo incontrare la famiglia della figlia di Dennis, il cui figlio di 16 anni sta pensando di frequentare un anno scolastico in Spagna o Italia l’anno prossimo e volevano chiedermi un po’ di informazioni. Siamo andati a mangiare sushi e devo raccontarvi questa storia perché più stupidi di così non si può essere: Janet aveva proposto di andare a mangiare in un ristorante grill simil italiano (che da fuori sembrava davvero interessante), ma, essendo loro arrivati al ristorante prima di noi e avendo visto che era pieno, hanno proposto di andare a mangiare sushi, perché “piace ai ragazzi” e poi “it will be fun for Alessia!”, come a dire che in Italia non abbiamo sushi bar… Cioè ora, ma vi prego, abito in Italia, non nel terzo mondo, non sono ancora una scimmia e fino a prova contraria sono più istruita di un americano medio con laurea che crede che i fagioli siano carboidrati! 
Abbiamo così mangiato sushi e parlato un po’ della mia esperienza e di come la scuola in Italia sia più difficile: io personalmente gli ho consigliato di andare in Spagna, perché dubito riuscirebbe a stare al passo con quello che facciamo noi, a maggior ragione se non abituato ad andare a scuola, ma a seguire le lezioni online. 
Tornati a casa io e Janet ci siamo guardate 12 Anni Schiavo che appunto non è un film facile da capire in inglese. 

Il giorno dopo ci siamo alzati, fatto colazione con grilled cheese sandwich perché quello che avevamo visto in Chef era troppo appetitoso e volevamo provare a replicarlo: buonissimo devo provare a farlo anche a casa, perché è proprio una bomba (anche in quanto a grassi saturi! Ahahah). 
grilled cheese sandwich
Verso le 12.30 siamo poi partiti alla volta di Sedona (ho le foto sulla relfex, le posterò in seguito), una delle ultime città prima del Canyon e che ha come sfondo uno dei panorami più belli che abbia mai visto: un rosso mattone di montagne che ti sazia la vista e ti fa tornare indietro ai tempi del Far West. L’unico neo è stato il freddo che c’era, si stava bene solo al sole e di sole non ce n’era troppo sfortunatamente. A Sedona c’è poi un ristorante decantato da tutti che si chiama Elote dove ci saremmo fermati a mangiare se solo non ci fosse stata troppo coda già alle 16.30 (il ristorante apriva alle 17..) e così siamo tornati a casa, abbiamo ordinato da un ristorante che fa barbecue (bocciato in pieno) e dopo aver recuperato Booboo a casa di Heather e Josh (che fa morire dal ridere, è  proprio una macchietta) siamo andate a prendere quello che avevamo ordinato. Dopo aver mangiato abbiamo guardato “Saving Mr. Banks” che pur avendo avuto alcune difficoltà a capire Emma Thompson all’inizio (nel film parlava con accento british), mi nel complesso piaciuto abbastanza e beh se devo dirla tutta Mary Poppins è sempre stato uno dei miei film preferiti di sempre, quindi non sarebbe potuto essere altrimenti!

Un besos,
Ale

"Avete presente com’è il sole adesso, con le ombre che si allungano e quella luce morbida e dorata che c’è quando ancora non è tramontato del tutto? È una luce che migliora ogni cosa, la fa sembrare più bella. 
Ecco, oggi ho visto questa luce su tutto."
[cit. John Green]

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