"We are put on this planet only once, and to limit ourselves to the familiar is a crimine against our minds." [cit. Roger Ebert]


giovedì 22 gennaio 2015

All those little things

Venerdì scorso è stato il mio ultimo giorno di scuola e credo di averne scritto al riguardo, ma sono diventata talmente pigra che non ho nemmeno voglia di andare indietro sul blog e vedere se ne ho effettivamente parlato. Siccome less is more, passerò oltre.

Mercoledì 21 Gennaio 2015, 13:59.
158 giorni andati e 11 ancora da vivere.
170 giorni e un ponte tra due anni diversi, quasi a sè.
Cosa cambia  da quando cominci a pensare quest'avventura a quando effettivamente stai quasi finendo quest'avventura?
Non credo di saper rispondere. Cambi, cadi, ti rialzi e cresci, eppure sei ancora tu, la stessa persona che ha lasciato Milano quella assonnata domenica mattina di Agosto, così letargica eppure adrenalinica.
Cos'è cambiato che puoi toccare con mano? I centimetri sulla pancia, sì quelli li vedi che si accumulano e ti odi per questo, eppure non puoi smettere di mangiare, perchè non puoi fare nient'altro. Ma non sei cambiata, sei sempre la stessa con qualche crepa in meno e qualche (in)certezza di più. Eppure non sei tu, ti guardi allo specchio e sai perfettamente che non sei più la stessa di quando hai imboccato il portellone dell'aereo 157 giorni prima.
Descrivere cosa è cambiato è difficile, quindi cosa ti cambia?
Sono tante, tantissime le cose che piano piano, come un fiume smussa e leviga il proprio corso, ti cambiano in meglio, ma anche in peggio. Ciò che ti cambia davvero sono le piccole cose, quelle a cui in Italia non avresti dato assolutamente peso e a cui non avresti più ripensato a distanza di giorni, settimane o addirittura mesi. Eppure sono proprio quelle piccole cose che creano ricordi vividi, come se fosse solo ieri che li hai vissuti in prima persona. Sono le piccole cose che ti cambiano, come lo scoprirai solo alla fine di quest'avventura che, nel bene o nel male, ti regalerà un bagaglio di esperienze che molti ti invidieranno. Perchè quest'esperienza non ruota intorno alla scuola e allo studio, quest'esperienza ruota intorno a te, a voi, a me, a NOI.
Le mie piccole cose sono state tante, nella maggior parte dei casi mi hanno strappato un sorriso, ma a volte mi hanno anche fatto inumidire gli occhi.
Le mie piccole cose sono Stacy e la sua famiglia, che mi hanno accolto a braccia aperte, mi sono rimasti accanto anche quando ho cambiato famiglia e non mi hanno mai giudicato.
 Le mie piccole cose sono ricevere un messaggio alle 3.00 di notte con una faccina che piange perchè Stacy non vuole che me ne vada.
Le mie piccole cose è abbracciare Billy, il papà di Stacy, e sentirgli dire che gli mancherà sentirmi parlare con il mio buffo accento.
Le mie piccole cose è sapere che non sono sola, neanche a miglia e miglia di distanza da casa, perchè la mia famiglia è sempre qui con me, pronta a supportarmi in qualsiasi momento, per qualsiasi necessità.
Le mie piccole cose è sapere che sono in grado di sopravvivere, a 17 anni, da sola lontano da tutto e da tutti.
Le mie piccole cose è non dover specificare come voglio la bistecca, perchè tanto Steve lo sa già.
Le mie piccole cose è sentire i miei nonni americani dirmi quanto sono contenti che sia riuscita a passare del tempo con loro.
Le mie piccole cose è avere conosciuto un gruppo di pazzi pazzi exchange che mi allietano le giornate e mi consolano quando sono triste.
Le mie piccole cose è essere diventata più aperta al cambiamento, meno incline al pregiudizio e perchè no, forse, più accondiscendente.
Le mie piccole cose è esser stata in grado di rimanere lucida e non farmi prendere dal panico nel momento in cui bisognava agire.
Le mie piccole cose è stato lavorare su me stessa e capirmi di più ogni giorno che passa(va).
Le mie piccole cose è passare un pomeriggio a camminare sulla spiaggia senza parlare, perchè bisogno non ce n'è.
Ma le piccole cose a volte sono anche piccole cose brutte.
Le mie piccole cose brutte sono state ritrovarmi in una famiglia di perfetti (s)conosciuti che mi facevano sentire in affitto.
Le mie piccole cose brutte sono state non essere in grado di esserci per il compleanno di mia sorella ed essere la prima a farle gli auguri.
Le mie piccole cose brutte è stato sentirmi dire che erano solo perceptions, che ero io.
Le mie piccole cose brutte è stato sentirmi fuori posto, sbagliata quando quella fuori posto e sbagliata non ero io.
Le mie piccole cose brutte è stato sentirmi dire che non ero abbastanza e che 8 anni passati a perfezionarmi in uno sport non mi sono serviti proprio a nulla.
Le mie piccole cose brutte sono stati quei momenti di imbarazzo, quelli in cui non riesci a parlare e che comunque non sapresti riempire.
Le mie piccole cose brutte sono state vedere il coutdown dei giorni che rimanevano alla partenza e sentirsi attanagliare dall'ansia in quei giorni in cui vedi tutto nero.
Le mie piccole cose brutte sono state quelle ore buttate a cercare di conoscere le persone "giuste".
Le mie piccole cose brutte sono le occasioni sprecate.
Le mie piccole cose brutte sono il rimpianto dei "se fosse" che ti fanno salire le lacrime agli occhi.

Più volte ho scritto qui, nel mio blog, che ero alla ricerca di qualcosa: un qualcosa che forse avevo trovato o che forse dovevo ancora trovare. Ad oggi non so se l'ho trovato: probabilmente sono ancora alla ricerca, eppure non mi sento come se fossi in altomare. Sono felice, ho finalmente fatto pace con la mia testa dopo tanto tempo e mi piace pensare di essere ancora alla ricerca di qualcosa. Non so cosa sia quel qualcosa: se me stessa, il mio posto nel mondo o più semplicemente un equilibrio che mi manca da tanto. Non mi interessa, sono certa che, quando lo troverò, saprò di cosa si tratta. Ecco cosa è cambiato in me durante quest'esperienza; non sono più impaziente, almeno non nel modo in cui lo ero prima.
Gli angoli acuti del mio carattere sono stati smussati e un po' ho paura del ritorno. Sono dannatamente felice di tornare e riprendere in mano la quella mia via, ormai in standby da parecchio, troppo tempo. Ma allo stesso tempo ho anche paura: ho paura che gli altri mi vedano cambiata e che io, a mia volta, vedendomi cambiata attraverso gli occhi degli altri non voglia riconoscere e accettare questo cambiamento.
Ma non accetto una sconfitta, no, non io, Alessia la dura, Alessia la acida. Sono cambiata forse in meglio o forse in peggio, ma non so che non indietreggerò più davanti ad uno ostacolo, perchè se quest'esperienza mi ha sì cambiata, mi ha fatto maturare e mi ha fatto crescere.

Un besos,
Ale

"La vita ci lascia sempre dei segni. Ed è bene che sia così. Attraverso le ferite che portiamo sul nostro corpo possiamo misurare le nostre imprudenze e i nostri successi."
[cit. Cristopher Paolini]

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