"We are put on this planet only once, and to limit ourselves to the familiar is a crimine against our minds." [cit. Roger Ebert]


martedì 13 gennaio 2015

Home away from home: Phoenix p.II

Mi sembra arrivato il momento di aggiornare con la seconda parte del mio tempo speso a Phoenix.

Il 31 dicembre non abbiamo fatto un granchè, tutt'al più vegetato in cucina dopo una colazione a base di waffles fatti in casa. Dopo colazione abbiamo siamo solo rimasti lì e ho dato un po' di lezioni di Mac a Janet, che ha talmente tante passwords e accounts diversi che è obbligata ad avere un documento su Pages solo per quello. Nel pomeriggio verso le 16 siamo partiti e siamo andati a recuperare una coppia di amici che avrebbero festeggiato con noi e indovinate un po': lui era italiano!!! Giuro parlare di nuovo in italiano con Angelo è stato più che surreale, davvero davvero strano, soprattutto non riconoscevo per niente la mia voce, mi sembrava semplicemente una voce fuori campo, mia non di certo. Dopo aver recuperato Angelo e sua moglia Rhonda, abbiamo imboccato l'Interstate e siamo arrivati a casa di Michael e Elaine, che erano tornati da Israele quel giorno alle 2.00 della mattina. Appena sono entrata Elaine mi ha fatto un gran sorriso e mi ha abbracciato e poi beh Michael è Michael: è venuto lì mi ha abbracciata un paio di volte e mi son sentita come se non se ne fossero mai andati dopo l'ultima volta che sono venuti in Italia. Li sento davvero come se fossero i nostri nonni americani, persone dolcissime sempre pronte a tutto per me e mia sorella Francesca. Abbiamo avuto questa cena a cui hanno partecipato anche Mark e Susie a base di insalata di Dennis, pizza (non male, sicuramente meglio di quella di Domino's) di una pizzeria ebrea e una zuppa che mi ha ricordato molto la ribollita di mia mamma, ma molto più liquida e con le immancabili meatballs. Ho avuto finalmente l'opportunità di bere un bicchiere di Moët & Chandon e sì la testa, dopo 5 mesi senza bere, mi girava un pochino.  Dopo il dolce siamo rimasti a parlare intorno al tavolo ed è stata una cosa così strana per essere in America, perchè qui appena uno ha finito di mangiare sparecchia la sua roba e mette tutto nel lavello, scordatevi vostro padre che con una lentezza infinitesimale si sbuccia e mangia 4 mele e che si arrabbia se vi lamentate che siete in ritardo o che dovete andare a studiare seduta stante. Diciamocelo con loro è come starsene in famiglia, soltanto si parla una lingua diversa. Dopo che tutti se ne sono andati verso le 22 mi sono preparata e ho aspettato la mezzanotte a letto perchè loro erano troppo stanchi dopo quasi 30 ore di viaggio in aereo. Ma mi va bene, il mio obbiettivo primario non era far festa e del resto non festeggio un capodanno come si deve da praticamente 3 anni quindi un anno in più non mi da fastidio. Il primo gennaio dopo una colazione abbondante a base di uova e toast ho fatto un po' di compiti e siamo sostanzialmente rimasti a casa perchè faceva troppo freddo per uscire e Elaine aveva un brutto raffreddore. In serata ci siamo guardati One Hundred Foot Journey che mi è piaciuto molto, andate a vederlo se vi capita perchè merita davvero.
Il giorno dopo ho dormito più del solito (che cosa strana) e verso mezzogiorno, dopo che Elaine è andata dal dottore siamo usciti e mi hanno portato a un mall per fare shopping: ovviamente non ho trovato niente come al solito con mio grande disappunto. Tornati a casa abbiamo cenato e abbiamo guardato un altro film su Netflix.
I giorni seguenti mi hanno sempre portato a fare shopping ma con scarsi, scarsissimi risultati. Sabato non ricordo più esattamente cosa abbiamo fatto (ecco cosa succede quando si aggiorna così poco!!!) Siamo andati al bruch con tutti i nipoti e ho finalmente incontrato i tanto decantati nipoti maschi, Austin e Ryan: ahahah gli americani hanno seri seri problemi a relazionarsi, ma fa niente, almeno ho parlato molto con Michelle, figlia di Michael e Elaine che mi ha detto che mi avrebbero ospitato volentieri se avessero saputo prima che venivo a fare un exchange (ma io dico, ma dovete dirmelo sempre alla fine? Giusto per farmi rimpiangere di non aver fatto quella invadente e di non aver chiesto esplicitamente a voi?!?!?),ma credo che il sabato sera siano venuti a cena da noi Janet e Dennis. Durante la cena abbiamo mangiato brodo di pollo e Matzah balls (che sono polpette di pane azzimo) e abbiamo parlato di religione, ma è stata una discussione piacevole e soprattutto con gente istruita, non che pretende di esserlo quando invece non lo è affatto. Siccome mi sarebbe piaciuto andare all'Hard Rock glielo ho detto quella sera e il giorno dopo noi tre più Janet siamo andati all'Hard Rock di Phoenix per pranzo e ho comprato un paio di magliette, giusto perchè insomma l'Hard Rock è l'Hard Rock. La sera Michael aveva prenotato al Capital Grille e così dopo esser andati a prendere Ben, uno dei nipoti più piccoli, siamo andati al ristorante. C'ero già stata quando ero andata ad Atlanta, ma credo di aver fatto la scelta sbagliata la prima volta: avevo preso una bistecca troppo grossa che sinceramente era si buona, ma non frolla come alcune che puoi trovare sul Lago. Così questa volta ho preso le costolette di agnello che erano molto buone, ma nulla a che vedere con quelle che avevo mangiato a Maggio all'Esplanada per il compleanno di mia mamma; quella cena me la sogno ancora di notte (specialmente da quando sono qui, dove è pieno di schifezze)!
Lunedì era il mio ultimo giorno pieno a Phoenix!Susie e Mark hanno telefonato per dirci che sarebbero passati a salutarmi verso le 11 e così è stato. Susie addirittura quando eravamo andate insieme alla Fashion Square, aveva visto quanto mi piacesse l'essenza dei japanese cherry blossom e così mi hanno comprato il set da viaggio (io non avevo voluto prendere niente per via del peso della mia valigia e l'impossibilità di poter mettere i liquidi nel bagaglio a mano). Poi ad Elaine è balenata in mente la brillante idea di andare a fare un salto da Nordstrom Rack. In pratica è l'outlet di Nordstrom e se capiti nel momento giusto puoi trovare delle belle occasioni.Così dopo aver gironzolato un po' in giro e poi nel reparto scarpe, riuscendo quasi a perdere del tutto la speranza mi sono buttata sul reparto accessori e non so come ho trovato un paio di RayBan originali specchiati (mia madre sa da quanto tempo volevo un paio di occhiali specchiati e polarizzati) modello Clubmaster a soli 70$ anzichè 170$!
So' proprio fighi! #inlove

 Avevo un sorriso a trentadue denti, soprattutto perchè ero rimasta con dei RayBan vecchi di almeno 20 anni di mia madre da quando avevo perso i miei Carrera facendo il bagno a Shell Island durante il Labor day con Stacy. Gironzolando ancora un po' ho trovato pure un paio di pantaloni con una stampa tipo veneziane molto carini a un prezzo irrisorio. La cosa ancora più bella è che avevo preso da provare una 10 (credo che corrisponda alla 44), ma erano un po' troppo larghi, così torno indietro allo stand per cercare un'8 (che ovviamente non c'è) e rimango un po' delusa, ma afferro lo stesso la 6 che è lì e vado a provarla: ragazzi mi entravano e la 6 dovrebbe essere una 40!!!
mi ricordano molto i 7ForAllMankind
Sono perfettamente consapevole che non sono dimagrita, anzi, ma perlomeno non mi fanno sentire una cicciobomba e devo anche dire che raramente ho trovato dei pantaloni che senza cintura mi cadessero così bene! Dopo esser state da Nordstrom siccome non avevamo pranzato ci siamo fermate in un Frozen Yogurt place per un frozen yogurt che era la fine del mondo e poi siamo andate da Costco a comprare delle earphones wireless e bluetooth per Elaine. Tornate a casa, ci siamo rilassate un po' e poi verso le 15 siamo usciti tutti e tre e siamo andati al cinema a vedere Big Eyes con Amy Adams (che proprio ieri sera ha vinto il Golden Globes per questo ruolo) e Cristoph Waltz. Dopo il cinema siamo andati a mangiare cinese con Janet e Dennis nel loro ristorante preferito che è gestito da alcuni amici di famiglia che hanno conosciuto anche i miei genitori, Miona e George. Uno dei cinesi più buoni della mia vita, spicy e gustoso! Dopo cena ho salutato Janet e Dennis e siamo tornati a casa. La mattina dopo io e Elaine ci siamo svegliate verso le 5.30 (anche se non ho chiuso occhio per tutta la notte!) e dopo aver fatto colazione, bevuto la spremuta di arance del loro giardino, Michael si è alzato ed è venuto a salutarmi. Dopodichè Elaine mi ha portato in aeroporto, l'ho salutata ripetutamente e dopo aver passato i controlli e aver preso il mio immancabile Cool Lime da Starbucks ho chiamato Giulia, quella addossina di amica che mi ritrovo, ahaahah! Il viaggio di ritorno non è stato particolarmente piacevole, perchè NON volevo tornare assolutamente: è difficile dopo aver provato qualcosa che sai che ti appartiene profondamente lasciare tutto e tornare indietro; sono tornata da un po' e me ne sono fatta una ragione ora. Ad Atlanta ho gironzolato un po' e mi sono fermata un paio di volte da Starbucks, cercando di evitare ripetutamente Five Guys perchè le loro patatine altrimenti sarebbero state la mia rovina! Ho scoperto una novità di Starbucks che assomiglia molto a un cappuccino italiano e mi sono sentita coccolata (per la cronaca è il Flat White) e così sorseggiando qualcosa che mi ricordava l'Italia sono arrivata a Panama City Beach. Di nuovo. Questa volta, però, solo per poco tempo. Finalmente.

Un besos,
Ale

"In fondo la vita è così: molta disperazione, ma anche qualche istante di bellezza dove il tempo non è più lo stesso. È come se le note musicali creassero una specie di parentesi temporale, una sospensione, un altrove in questo luogo, un sempre nel mai.
Sì, è proprio così, un sempre nel mai."
[cit. Muriel Barbery]

P.S. Volevo far sapere a qualcuno che ho ricevuto il suo pacco e che quello che c'era nel pacco mi fa fatto venire le lacrime agli occhi, perchè ho capito che seppur siamo distanti miglia e miglia ci son persone che non passeranno mai e questa, credetemi voi che vi apprestate a partire, è la più grande forza per andare avanti che ci sia. 
Quella lettera mi ha fatto quasi piangere, ma la cosa più bella è stato annusare quella maglietta e sentire che anche a migliaia di chilometri di distanza il tuo profumo si sente ancora! ;-)

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