"We are put on this planet only once, and to limit ourselves to the familiar is a crimine against our minds." [cit. Roger Ebert]


martedì 16 dicembre 2014

It's all about Waiting

Martedì sera e aspetto che Steve torni dalla farmacia per mangiare le "italian meatballs" cucinate da Amy. Sono stanca e ho freddo, non pensavo che sarebbe mai potuto succedere in Florida, ma fa freddo anche qui. E la Florida alla fine non è così eccitante. La cosa più bella di oggi ad esempio è aver scoperto ieri sera che oggi non mi sarei dovuta svegliare alle 5.30 per andare alla Bible Study alle 6.30 della mattina. Sì, avete capito bene: della MATTINA!

Sono stanca, mi sto stancando a non fare più nulla, le cose eccitanti che ho fatto si contano sulle dita di una mano. È sabato mattina e sono già sveglia, dovrebbe essere illegale come cosa. Oggi è Santa Lucia e niente, non c'è neanche un Kinder Cereali o i cioccolati fodenti della Lindt con cui festeggiare e di conseguenza l'occhio lucido si fa vedere.  Niente sorriso dai miei genitori quando mi vedono scartare i regali, che ora si sono fatti più piccoli, ma che sono ancora così tanto apprezzati. Devo ammettere che vedere la bacheca di Facebook intasata dalle foto di dolciumi mi ha reso invidiosa non poco: io amo Santa Lucia, anche più dei regali che si ricevono a Natale, perchè mi ricordo ancora quando da bambina aspettavo con impazienza il campanellino la sera e le immancabili caramelle che Santa Lucia lasciava per strada, il prepararle il vassoio con il cibo da dare all'asinello e soprattutto fremevo all'idea di poter stare a casa il 13 Dicembre e poter giocare con i regali ricevuti. Ogni anno Santa Lucia arrivava in un luogo della casa diverso, una volta la cucina, una volta il salotto, una volta la sala da pranzo, un' altra volta la stanza degli armadi. Sono queste le cose che ti mancano dell'Italia, le piccole cose semplici, quelle a cui non dai importanza, ma che ogni volta ti fanno sorridere.
La mia Santa Lucia è stata fare Skype con i miei genitori e mia sorella e sì anche senza kinder cereali o kinder bueno è stata comunque una bella Santa Lucia, una di quelle che ti fano sentire amata a prescindere.
Mancano 48 giorni 3 ore 33 minuti e 30 secondi a quando di nuovo, dopo sei mesi di lontananza, toccherò il suolo italiano, quello stesso suolo che mi ha visto partire con la voglia di mollare tutto e tutti e di eclissarmi per quanto più tempo possibile. E di nuovo me ne vado perchè anche qui la Florida mi sta stretta, e sono di nuovo alla ricerca di qualcosa che faccia per me. Non la vedo come una sconfitta, ma anzi, come una grande opportunità: a 17 anni non si può pretendere di aver trovato il proprio posto nel mondo e questo mi da la grandissima possibilità di poter continuare a viaggiare fino a quando, un giorno non tanto lontano, riuscirò a trovare la finestra da cui osservare il mondo e magari chissà sarà l'Italia, tanto odiata eppure in qualche modo ora apprezzata.
Devo essere sincera: sto aspettando di tornare, sto aspettando la data di ritorno e e questa mia attesami fa superare la tristezza di lasciare alcune persone. Non so cosa aspettarmi dal ritorno, perchè, a differenza di quanto dicevano gli altri exchange degli anni passati, io non mi sento cambiata, ma percepisco che le mie amiche sono andate avanti senza di me, certe volte lasciandomi pure l'amaro in bocca.

Per quanto riguarda la parte meno analitica e filosofica della mia vita aspetto con ansia di andare a Phoenix. Ho proprio voglia di vedere Michael e Elaine, Janet e Denis e pazienza se il mio ultimo dell'anno non sarà una festa, ma un semplice cena con gente adulta. Ho passato gli ultimi due capodanni stando male, posso sopravvivere a una cena... Ho il volo prenotato per il 26 Dicembre e ho un cambio da fare ad Atlanta in 55 minuti, spero di sopravvivere e soprattutto di riuscire a prendere la coincidenza perchè non voglio assolutamente passare la notte in aeroporto. Atterro a Phoenix che sono le 23.00 e per i primi 5 giorni vado da Janet e Denis perchè Michael e Elaine sono in Palestina con i loro figli e nipoti. Ah a proposito: a Phoenix c'è ZARA, posso morire felice! Janet mi ha già anticipato che mi porterà a fare TANTO shopping e così la mia nonnina appena lo ha saputo mi ha regalato una super mancia! Mi hanno anche detto che voglio portarmi a Sedona, una bellissima città in cui mi avevano portato 10 anni fa e probabilmente andiamo anche a Prescott dove hanno la loro casa in montagna. A volte mi pento proprio di non aver chiesto loro di ospitarmi per il semestre, sarebbe stato come essere a casa, in più in una metropoli e con persone che mi considerano come una loro nipote. Va beh non si piange sul latte versato, giusto?
Non vedo l'ora che arrivino le vacanze, perchè a scuola mi annoio seriamente a morte, a parte per le mie due classi di storia: siano lodati Mr. Skipper e Ms. Scott!
Ho già trovato tutti i regali e quelli per Steve e Stefani dovrebbero arrivarmi in questi giorni. Ho poi ordinato un pacco di cibo italiano (non vedo l'ora di mangiarmi gli abbracci e le macine) come regalo complessivo per tutti, mentre sto ancora cercando qualcosa per Stacy. Penso le prenderò una collana carina che ho visto su Nordstrom.
Questa settimana poi ho finalmente fatto il PERT test per cui mi sono qualificata come candidata per essere ammessa a Calculus nel prossimo semestre, peccato che il prossimo semestre non ci sono! Gli americani e la scuola... INCAPACI!


Un besos,
Ale


Un progetto che promette soltanto delizie non è possibile che riesca."
[cit. Jane Austen]


P.S. sì è un post un po' così, ma giuro ultimamente non sono proprio ispirata! :(

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