"We are put on this planet only once, and to limit ourselves to the familiar is a crimine against our minds." [cit. Roger Ebert]


domenica 28 settembre 2014

The American Route

Non scrivo tanto mea culpa, ma non sempre mi sembra avere qualcosa di sensazionale da dire. Non ce l'ho neanche stavolta, ma devo togliermi un sassolino dalla scarpa e sentirmi con la coscienza a posto, quindi non odiatemi per le cose sconvolgentemente (esiste questo termine? Ormai non sono più sicura quando parlo italiano) noiose.
Non ho mai parlato della mia routine e delle materie a scuola, quindi, siccome sono una di quei classicisti che deve sempre avere tutto perfettamente in ordine, eccovi serviti.

1st Period - Math Coll Readiness. Matematica per bambini delle medie, non so neanche perchè Mr. Czupryk non mi abbia ancora spostato nella classe di PreCalculus, settimana prossima mi sa che inizio a pedinarlo seriamente. Matematica la insegna Coach Green che è l'assistant coach della squadra femminile di basket: dire che mi stia simpatico è un parolone, fa sempre battutine molto poco divertenti  sull'Italia e crede di essere simpatico. Non è il suo caso. Comunque per il momento ho una media dell'85% nella sua classe e sono abbastanza soddisfatta.
2nd Period - AP US History. Mi hanno spostato in questa classe solo una settimana fa e per il momento è la classe più difficile che ho, perchè parlano di date ed eventi e le danno come per scontate, ma per me niente è scontato, considerando che quello che ho studiato di Storia Americana è stato 2 paragrafi alle medie e aver letto Via col Vento sempre alle medie. Per di più Mr Skipper non è proprio l'insegnante più disponibile del mondo e solo come esempio tutti i suoi tests sono a tempo e molti non sono neanche multiple choices! Dalla mia ho il fatto che ama il fatto che sia italiana e mi ha chiesto se possiamo fare conversazione con lui in italiano dato che va a dire in giro di aver vissuto in Italia. Il suo italiano però, per aver "vissuto" tre anni qui, è a dir poco agghiacciante!
3rd Period - Executive Internship. Tecnicamente dovrei aiutare un professore che mi viene affidato dalla counsolor in pratica faccio i compiti. Il professore che dovrei seguire è Mr Czupryk e dunque di solito mi siedo vicino a Ms Stephanie e faccio i compiti, mi porto avanti con la roba da studiare oppure leggo. Mi piace un sacco avere questa sorta di Free Period, l'unica cosa che un po' mi dispiace è che ce l'ho subito alla terza ora e non più tardi.
4th Period - AP Latin. Per i classicisti: scordatevi di fare il latino, quello vero, che vi fa piangere sangue sul dizionario. Qui il dizionario non lo usano neanche. Le cose che stiamo facendo probabilmente le ho fatte durante il primo quadrimestre di IV ginnasio. Giusto per farvi un esempio: abbiamo tradotto in classe una versione su Enea e non c'era neanche una subordinata, l'unica cosa un po' avanzata erano i perfetti. 15 righe in mezz'ora, mai successo in tutta la mia vita.
5th Period - AP European History. Tecnicamente sarebbe una classe principalmente per sophomores e qualche juniors. Poi ci sono io che sono senior. Ho deciso di continua a fare storia giusto per avere qualche nozione delle cose che faranno i miei compagni quest'anno con la nostra amata Giuliana. La professoressa, Ms Woodyard, è molto disponibile ed è un'insegnante molto preparata. L'unica cosa che mi dispiace è che liquidano argomenti molto importanti in poco tempo, mentre invece si soffermano su aspetti della cultura generale dell'epoca che non dovrebbero neanche interessargli. Pazienza, in quella classe c'è Tyler, un sophomore che ogni volta mi fa morire dal ridere: è dannatamente redneck, ma si ostina a dire il contrario, fa sempre gaffe tremende sull'Italia e mi crede un po' stupida. Tranquilli ogni volta gli dimostro il contrario!
6th Period - Fashion Design. Amo questa classe, ci sono Abbie, mia compagna nella classe di latino, e Brianna una freshman un po' weird ma molto disponibile, poi ci sono altre freshmen davvero carine. Ms Larrimore, come ho già scritto da qualche parte, è la persona più tenera della scuola, mi piace un sacco come si muove e fa sempre apprezzamenti su quello che indosso, si stupisce spesso per la quantità di cose che conosco riguardo alla sua materia e le chiedo spesso consigli riguardo alla scuola che dovrei frequentare se dovessi decidere di fare fashion design. Ora stiamo imparando a cucire e la prima cosa che stiamo facendo è una specie di pochettina per metterci dentro le cose indispensabili per noi donne.
7th Period - English III Honors. Inizialmente mi aveva assegnato English IV Fll Coll Prep ma, siccome facevano il mio programma di terza ho cambiato e poi le cose erano demenziali. Avrei voluto ottenere un'AP English class ma è stato impossibile perchè c'era sovraffollamento. Così mi hanno messo in una classe di juniors che tecnicamente dovrebbe essere migliore di English IV, vedremo: per il momento stiamo ancora facendo le preposizioni ed è una palla. Ho la moglie del mio fantomatico Mr Czupryk e come lui è un concentrato di bellezza e no, non lo dico perchè ho santissima volta mi chiama Alicia!
Al pomeriggio poi ho conditioning per basket (alias preparazione atletica) e mi sembra strano dirlo ma mi piace un sacco: da quando sono qui amo fare attività fisica. Non sono ancora ufficialmente nella squadra perchè avremo i try outs il 21 Ottobre, ma sono fiduciosa, anche se sembra che quest'anno vogliano costruire una squadra molto forte a differenza di quella dell'anno scorso. Incrociate le dita per me! :)

Per quanto riguarda il resto le settimane scorrono via veloci e mi sembra di essere su una giostra. Mi sembra ieri che Stacy mi invitava a Disneyworld per il suo compleanno e invece tra una settimana e mezzo ce ne andiamo per quattro giorni a Orlando. Il tempo vola, scorre via come sabbia tra le dita e sono sincera se dico che il 17 Agosto ormai sembra qualcosa di sfuocato e allo stesso tempo vividissimo.
Le cose non sono mai facili quando sei un'exchange student, ma mi va bene così: fa parte della crescita personale. Quindi ogni volta che mi trovo davanti a un problema, faccio un bel respiro profondo e poi sfodero il mio sorrisetto cazzuto da non-ho-paura-di-niente-io. Ho avuto davvero tanti problemi con la scuola e davvero avevo addosso un'angoscia terribile eppure ce l'ho fatta e ce l'ho fatta da sola. Ho davvero imparato a stare bene nella mia pelle qui, a non desiderare di apparire a tutti i costi e fare la cretina. Mamma mia preferisco cento volte essere sola come un cane, ma fedele a me stessa a differenza di molte ragazze che vedo qui.
Alcune cose non si sono rivelate nel modo in cui avrei voluto, ma ormai è troppo tardi per piangere sul latte versato.
Non mi manca la mia famiglia, non ancora, ma probabilmente non mi mancano perchè li sento più vicini che mai e l'unica cosa che mi dispiace non poter fare è attraversare lo schermo del mio Mac e stare anche solo a guardare la televisione con mia sorella Francesca, vedere mia mamma che cucina o "litigare" con il babbo. Non mi manca nulla per il momento, almeno nulla di importante.
Cosa mi manca? L'Italia e il suo cibo. L'unica cosa che mi sogno di notte sono i manicaretti di mia mamma o della nostra amica Mariangela o un bell'Ugo di Mutty. Dio se mi manca il cibo, quello vero che non sa di plastica. Un pezzo di formaggio buono.... Mmm devo smetterla! Che poi io dico: come cavolo si fa ad avere il formaggio arancione o il formaggio in forma liquida per i nachos? Ma che schifo, sembra radioattivo!
Mi rendo conto di aver visto già i primi caduti sul mio percorso da quando sono arrivata, ma prima di partire avevo fatto talmente tanta terra bruciata intorno a me che non sento la mancanza di nessuno: se siete futuri exchange students imparate a bastarvi e credetemi sarete molto più felici. Io non sono ancora felice felice felice, ma sono sulla buona strada e non mi arrendo: la strada è ancora lunghissima.

Un besos,
Ale


"Ogni muro è una porta."
[cit. Fabio Volo]

giovedì 18 settembre 2014

Back & Forth

Un mese, un mese di me, un mese di questa mia nuova avventura. Un mese che non si può descrivere, un mese che così non l'ho mai vissuto. Eppure un mese.
17 Agosto 2014: con un sorriso da beota mi avviavo al metal detector di Milano Malpensa, imprecavo per il maldischiena sull'aereo da Francoforte, attraversavo la dogana ad Atlanta, mi commuovevo sul volo per Panama City Beach. Un mese fa, una vita fa.
Il mondo si è ribaltato, la mia vita ha preso una piega inaspettata e Alessia ora non è più la stessa.
Mi sentivo piccina piccina quando sono partita, mi sentivo intimorita da tutto e da tutti, avevo la voce malferma quando parlavo con le hostess. Stranamente non ero in ansia, non avevo paura, ma mi sentivo davvero piccola ed insignificante. Mi sembra difficile da spiegare, forse è anche difficile da capire per chi si trova a casa in Italia, o chi semplicemente non ha intrapreso quest'esperienza.
Come ho già ribadito allo sfinimento la prima settimana è stata una doccia fredda. Ho sentito lo shock culturale come non mai, eppure io (dall'alto della mia superbia) pensavo di essere una persona che si adatta facilmente. Il terzo giorno che ero qui ho addirittura sognato di andar a fare la spesa all'Iper Tosano con mia mamma. Poi mi sono svegliata di colpo, alle 3 della mattina, e mi sono resa conto che non riuscivo più a vedere la lucina azzurra dello stereo che ho nella mia camera in Italia, ho sussultato e mi sono detta "bella merda, ora ci sei dentro fino al collo, Ale!". Mi sono cadute le braccia quando hanno cambiato il pranzo a Mary Catherine perchè era l'unica persona che conoscevo. Ero avvilita e infastidita da questi americani maleducati che mi facevano sentire ancora più piccola, ancora più insignificante. Essere Alessia Sigurtà (quanto mi manca l'accento del mio cognome! Qui ormai sono Sigurta) non bastava più. C'è stato un periodo della mia vita, che però non molti non ricorderanno o non conosceranno, in cui ero la timidezza fatta a persona. Ero nella fase di transizione tra scuola materna ed elementari: mia mamma mi aveva iscritto a una scuola privata, nessuno dei miei compagni di giochi sarebbe stato in classe con me. Okay, eccetto Federico, ma i maschi a quell'età non me li filavo proprio! Il primo giorno di scuola ero talmente agitata che i miei ricordi sono molto sfuocati, mi ricordo soltanto quanto mi tremavano le gambe. Non ho stretto amicizie per una settimana; dopo pranzo mi sedevo su una panchina vicino Suor Rosina e chiacchieravo un po' con lei.
Alle elementari non avevo molti amici, in realtà credo che si potessero contare sulla punta delle dita. Sono sempre stato un tipo introverso, più propenso a stare da sola piuttosto che in mezzo alla gente. Il fatto che fossi sovrappeso non mi ha mai aiutato e ha solo contribuito a far naufragare la mia autostima, rendendomi ancora più timida.
E così mi è sembrato di vivere un dejavu: l'America era diventata il mio incubo peggiore. Mi sembrava di essere una bestia che si spostava da una classe all'altra e non parlava mai con nessuno. Non mi sentivo più me stessa. La prima settimana è stata dura, non lo nascondo, ma mi ha obbligato a fronteggiare il problema e ho iniziato a rimboccarmi le mani. Come prima cosa ho pensato di cambiare classi, in modo tale da trovare persone che fossero al mio livello. Poi qualcuno da lassù mi ha sorriso e Abby, una mia compagna di Latino e Fashion Design, mi ha invitato a sedere a pranzo con lei. Okay non è propriamente il massimo perchè sì lei e i suoi amici mi stanno simpatici, ma non parlo molto con loro.
Sì magari è vero, come ha detto qualcuno, non vivo ma sopravvivo. Non mi interessa, sento di aver già fatto così tanti passi avanti che anche "sopravvivere" mi basta. E poi chi può definire chi vive e chi sopravvive in questo genere di esperienze? Odio le etichette e tutte quelle persone che tentano in qualsiasi modo di infilarti in una categoria per non darti più una seconda possibilità.
Ciò che provo è sempre contrastante: un momento sono felice di aver fatto questa scelta e il momento dopo mi richiudo a riccio. Badate bene non si tratta di homesickness, so che ciò che scrivo può passare per malinconia, ma assolutamente, dovete credermi, non lo è. Io sto bene, sento i miei genitori e le mie amiche tutti giorni, ma questo non mi impedisce di godermi la MIA esperienza e non mi fa sentire nostalgia. Al contrario mi rende ogni giorno più forte, perchè ogni giorno mi ribadiscono quanto sono fieri di me e quanto mi appoggiano. Non pensavo che l'avrei mai detto, perchè non è da me, ma sto realizzando quanto peso abbiano le mie amiche nella mia vita. Non mi è mai successo prima: sono un lupo solitario, spesso sono sfuggente e sembra meschino e cattivo dirlo, ma sono partita anche per vedere le persone che sarebbero restate e quelle che invece avrebbero abbandonato la mia vita. Ad oggi sono felice di tutto quello che ho intrapreso, sono felice perchè non sono più quella Alessia che con passo incerto avanzava nella desolazione dell'aeroporto di Panama City.
Ora se devo parlare con qualcuno tiro fuori la voce e mi faccio valere; mai e poi mai avrei pensato di uscire vincitrice da quella brutta situazione scolastica. Mai e poi mai avrei pensato di essere così brava a fare buon viso a cattivo gioco.
Come direbbe Tom "life is good". Lo è, lo è davvero e posso solo dire grazie ai miei genitori per questo. Grazie perchè mi avete insegnato tanto in questi anni, grazie perchè mi avete dato l'adolescenza migliore che si possa sperare, grazie perchè dopo 32 anni state ancora insieme, grazie perchè mi avete insegnato e tuttora mi state insegnando cosa sia e cosa vuole dire amare. Grazie perchè se ora sono qui a lamentarmi di quello che va e di quello che non va lo devo a voi: grazie per essere i genitori magnifici che siete e siete sempre stati. Grazie perchè siete i miei più grandi sostenitori: grazie perchè siete voi.
La ruota sta girando, il vento sta cambiando. Non riavvolgerei il nastro per cambiare nulla, se qualcuno ha voluto che mi legassi così tanto a Stacy e così poco a Mary Catherine ci sarà un motivo. C'è sempre un motivo.  Esiste un motivo anche sul perchè ho incontrato una persona speciale così tardi e credo che il motivo, qualunque esso sia, sia più che giusto. Altrimenti che senso avrebbe? Che senso avrebbe essere amici da poco eppure sentirsi ogni giorno, svegliarsi presto e andare a letto tardi solo per scambiare quattro chiacchiere?
Nuova me, nuova vita. E così dopo un mese tiro le somme e mi concedo una pacca sulla spalla. Voi cosa ne dite, me la dareste una pacca sulla spalla? Spero di sì! :)
Ma ora, dopo aver guardato indietro con un sorriso di soddisfazione, mi sono già imposta nuove sfide, nuovi limiti da superare, nuovi orizzonti da sondare.

Un besos,
Ale

"Il mondo, alla resa dei conti, non è uno schedario o un’equazione matematica."
[cit. Karen Blixen]

domenica 14 settembre 2014

In the meanwhile...

Eh già sono ancora qua a rompere con i miei drammi quotidiani.
Mi dispiace, ma non ho minimamente voglia di riassumervi cosa esattamente è successo settimana scorsa: sono troppo stanca e anche un pochino insofferente.
Settimana scorsa non è stato nulla di eclatante, mi hanno solo fatto andare in ansia, in modo pazzesco perchè dovevo cambiare Inglese e Matematica. Ora in Matematica sarà che stanno facendo un ripasso, ma non puoi partire dalle operazioni! Non essendo mai stata una cima in matematica ero restia a cambiare classe per paura di finire in una classe tecnicamente giusta per me, ma in cui (grazie alle mie grandi studiate di matematica) sarei riuscita a combinare poco e niente. Alla fine dopo l'ennesima lezione noiosa mi sono decisa a prendere un appuntamento con la counselor per cambiare le classi. Ovviamente quando arrivo e chiedo di parlare con la counselor perchè avevo un appuntamento mi dicono che è "impegnata in una riunione con alcuni parenti che non vede da molto tempo". In quel momento me la sarei mangiata viva perchè:
1. per parlare con lei avevo saltato il pranzo.
2. ho prenotato l'appuntamento una settimana prima.
3. pensavo di essere in America, non in Italia dove ognuno fa quel cavolo che gli pare.
In quel momento mi sono girati i Santissimi e il mio nervo della bestemmia era piuttosto schiacciato... Mia mamma quando glielo ho raccontato si è messa a ridere, immaginandosi che io avessi detto "Lei non sa chi sono Io!!!", ma cavolo io in quel momento non ci vedevo davvero dalla rabbia! Se hai un impegno lo rispetti, mica ti fai i comodi tuoi.
Va beh comunque il venerdì successivo quando si è finalmente degnata di ricevermi, mi ha molto candidamente detto che non era possibile cambiare le classi. Le ho praticamente fatto una scenata e le ho detto che mi avrebbero bocciato in matematica una volta tornata in Italia, se non mi avesse fatto cambiare classe. Impietosita ha iniziato ad aiutarmi e così un'ora dopo stavo parlando con il direttore dei corsi che danno crediti per il college. Su di lui ho cambiato idea parecchie volte, ma alla fine si è rivelato sinceramente interessato al mio problema. Il weekend passato e l'inizio dell'ultima settimana sono state un po' un inferno perchè ero sospesa su un filo di lana, non sapendo cosa sarebbe successo. Martedì a scuola è stato bruttissimo, avevo l'ansia di rimanere in quelle classi ed ero tesissima; a pranzo ho chiamato Amy, la mia local coordinator, e davvero non potevo capitare in mani migliori. Nel pomeriggio siamo uscite a mangiare un frozen yogurt e abbiamo parlato di questo problema.

Il frozen yogurt era buonissimo! l'ho preso al gusto oreo e cioccolato fondente e ci ho affogato dentro gocce di cioccolato, mini oreo ovviamente, granola e biscotti sbriciolati mi pare. Quando sono tornata a casa, siccome Mel è fissata col mangiare sano, gluten free e senza grassi, ho raccontato che siamo andate a Pier Park da Starbuck's e ho detto di aver preso un thè freddo. Muahaha. Il mercoledì a scuola è stato abbastanza stressante perchè pensavo che non ne potessero più di vedermi negli uffici amministrativi e quindi mi sono tenuta mooolto alla larga. La sera sono uscita nuovamente con Amy, suo marito Steve e la loro bambina, Stephanie che ha circa 7/8 anni. Steph è una forza della natura: ora come ora ha due audizioni per due parti in un film, è in lizza per ottenere uno spettacolo tutto suo su Nickelodeon e ha diverse competizioni di danza; rendetevi conto che la seguono 3 agenti diversi! 
Siamo andati al Fishale restaurant e abbiamo cenato con un loro amico, i cui figli vanno a scuola alla Arnold High School: un sophomore e un senior che gioca a football... Mi ha fatto vedere un paio di foto e sono quasi sicura di non averli mai visti, ma (si c'è un ma) Jacob, quello che gioca a football, sembra proprio carino: mi sa che giovedì prossimo vado al gruppo della sua parrocchia solo per provare a conoscerlo ahaha. Amy ci aveva visto lungo quando aveva detto che era super cute! :)
Il posto era molto in stile americano con un sacco di birra alle pareti.... Ne avrei bevuta volentieri una anche io, ma ho dovuto necessariamente ripiegare sul thè freddo!
Giovedì mattina appena sveglia, guardo il cellulare e vedo una email dal direttore dei collegiate studies: "Good news" yeahhhh. L'ho subito detto ad Amy e le detto che avrei preferito se ci fosse stata anche lei, giusto perchè così in caso avessero cercato di imbrogliarmi lei lo avrebbe capito subito. E di nuovo devo dire che sono stata fortunatissima: nel giro di 10 min mi ha detto che avrebbe spostato l'appuntamento dal medico che aveva e che mi avrebbe accompagnato lei a scuola. In capo a un'ora e mezza avevamo risolto il problema! Così adesso ecco quella che dovrebbe essere (e che spero sia) la mia schedule definitiva.

Sono molto felice, perchè inizialmente non avevo più Fashion Design ma Ms. Larrimore è andata a lamentarsi con Mr. Czupryk, diretto dei corsi del college, e ora il 6th period è ancora dedicato alla Moda. Amo Ms. Larrimore, mi chiama la sua Italian babe e ogni volta che mi vede in giro per la scuola si avvicina, mi saluta e mi abbraccia. Mi trovo davvero bene nella mia classe di Fashion Design e amo parlare con Ms. Larrimore perchè quando parlo di Moda capisce sempre tutto e possiamo avere una vera e propria discussione a riguardo. Math readiness è quella matematica demenziale che per il momento sto ancora facendo... Il motivo è che sto aspettando di essere accettata in una classe online e voglio conoscere esattamente il programma che ho fatto gli anni passati. Non ho ancora conosciuto il professore di American History ma da quello che ho sentito dire da Carson, una mia compagna nella classe di Latino, i suoi test sono impossibili: BENE! La terza ora è inesistente, perchè ho un executive intership cioè un'ora per studiare. Poi ho latino: è il corso più avanzato di tutti e noi del classico la roba che stanno facendo l'abbiamo fatta nel primo mese di scuola di quarta ginnasio. Forse anche in meno tempo! All'ultima ora ho English 3 Honors: tecnicamente è per juniors ma da crediti per il college migliori di quelli di English IV in cui ero prima. E poi da settimana inizieremo a fare letteratura americana, molto più interessante dei pronomi in English IV. Un'altra classe che mi piace molto è  AP European History: l'insegnante Ms. Scott è molto preparata, sempre pronta ad aiutarmi e il ragazzo sophomore seduto davanti a me, Tyler, mi fa sempre spanciare dal ridere!

Ah quasi mi stavo dimenticando! Giovedì era l'11 settembre... Così dopo aver cambiato la mia schedule, sono uscita a vedere la rievocazione. Sono rimasta delusa: non ho visto niente perchè sono uscita tardi, ma nessuno sembrava interessato. La cosa sconcertante è stata vedere alcuni ragazzi del ROTC, il club dei ragazzi che entreranno nella Marina, che a causa della posizione delle loro ginocchia nel momento del picchetto stavano per svenire: ne ho visto uno cadere a terra ed è stato abbastanza agghiacciante!
Giovedì tutto sommato è stata una bella giornata, mi ha risollevato il morale e mi sono obbligata a concedermi una possibilità (Enrica docet)... Staremo a vedere che cosa ne salta fuori! 
Oh venerdì! Amo i venerdì! Specialmente quando torno a casa con lo scuolabus con quella sensazione che il giorno dopo è sabato e posso dormire quanto voglio! Il pomeriggio ho avuto la casa tutta per me, perchè Tom e Mel erano fuori per far provare a un loro amico il simulatore di volo della base di Aeronautica, e così mi sono risalassata guardando Chicago Fire. La sera siamo tornati da Marina Cantina a mangiare messicano:
Ieri ho studiato tutto il giorno e sul tardo pomeriggio è venuta a trovarci la famiglia di un collega di Tom che ha lavorato in Italia, così ho parlato un po' in italiano con Vivian, la loro bambina. 
Oggi ho studiato, ho skyppato un po' e ora sono qui che aggiorno! :)

Ah caspita! Mi sono dimenticata: sabato scorso noi tre e Jill, l'exchange olandese,s siamo andati al Compassionate Chef dinner, una cena in cui raccoglievano soldi per gli orfanelli. Ecco alcune foto:




Un besos,
Ale


"Quando le cose volgono al peggio, l’unica cosa da fare è trovare qualcosa di cui poter ridere. T’impedisce di battere i denti dalla paura."
[cit. Alexandra Ripley]

martedì 9 settembre 2014

Labor Weekend

Così con quasi una settimana di ritardo, lo so mea culpa, sono qui a raccontarvi cosa ho fatto domenica e lunedì della settimana scorsa.
Dopo essermi incontrata con la mia local coordinator, Amy, sono tornata a casa, mi sono cambiata e ho infilato un paio di cose in una borsa capiente perché sarei andata a dormire da Stacy. Dopo di che ci siamo infilati in macchina e ci siamo diretti a Panama City. Ora, non mi ricordo se l'ho già detto oppure no e se l'ho già detto lo ripeto, io non vivo a Panama City: vivo a Panama City Beach e ciò significa che se voglio andare a Panama City ci metto circa mezz'ora perchè c'è da attraversare un po' che segna anche il distinguo fra le due "città".
Comunque dopo questo volo pindarico più che dovuto (scherzo,è piuttosto inifluente), ci siamo diretti alla chiesa della famiglia di Stacy perché avevano organizzato un picnic all'aperto per il Labor Day. Purtroppo poco prima a Panama City era piovuto, così abbiamo dovuto ripiegare e mangiare all'interno della chiesa. Altra piccola considerazione: a me, quando penso a una chiesa, viene in mente il Duomo di Castiglione, ma qui le chiese sono qualcosa di "a sestante". La chiesa vera e propria comunica con l'oratorio, cosa che non succede da me ad esempio (in Italia, si intende), e la chiesa di Stacy è fichissima: è di recente costruzione e il valore aggiunto è dato dal fatto che ci sono tipo degli scivoli interni all'oratorio che dal secondo piano ti portano al piano terra, ahaha bellissimo!
Per cena ho mangiato qualcosa di poco identificato: del pesce fritto, patatine, delle specie di polpette dolci fritte, una sorta di polenta al formaggio e l'unico tipo di insalata che l'americano medio concepisce, cioè inzuppata nella maionese!

Prima di cena ho conosciuto Tammy, la mamma di Stacy, e ora capisco perchè quando sono in giro con mia mamma ci dicono sempre che siamo due gocce d'acqua. Tammy e Stacy hanno la stessa espressione e lo stesso modo di fare gentile e simpatico. Dopo aver parlato un po' con Tammy e dopo esser entrati nell'ala in cui si sarebbe tenuta la cena ho conosciuto anche Billy, il papà di Stacy, nonchè collega e buon amico di Tom. Credo che siano partners al lavoro, ma non sono sicura. Ah una cosa buffa: il papà di Stacy è una via di mezzo tra il Principe Carlo e il bidello della mia scuola, Gennaro (i miei compagni si faranno una grassa risata credo).
Dopodichè siamo salite sulla Ford di Tammy che è enorme e che adoro (diciamo che è il mio tipo di macchina ideale) e ci siamo dirette verso la fattoria dove tengono i cavalli. Possiedono una proprietà di circa un acro ed è letteralmente enorme. Vedere i cavalli mi ha fatto venire ancora più voglia di comprarne uno insieme a mia zia quando torno: mia zia sta già guardando se ne trova uno interessante aahahaah. Insomma potrete capire perchè sono così fissata: da piccola volevo diventare campionessa di salto in alto!
Dopo aver dato da mangiare ai cavalli ci siamo fermate da Winn Dixie perchè l'indomani saremmo andati in barca a Shell Island.
Fare la spesa con Tammy mi ricordato un po' l'Italia e mia mamma: la ricerca del miglior prodotto al miglior prezzo ahaha. Sembra una cosa stupida, ma mi fatto spuntare un sorriso a pensarci!
Quindi siamo arrivate a casa e dopo aver aiutato Tammy è arrivata anche Deanna la miglior amica di Stacy. Abbiamo cercato schifezza da mangiare e siamo andate al piano superiore dove c'è la camera di Stacy, la stanza dove balla e il suo salottino. Mi sembrava di essere in una casa di Teen Cribs. Abbiamo chiacchierato un sacco. Se prima pensavo che il problema fossi io che sono troppo timida a stringere amicizia ora quest'idea sta iniziando a vacillare perchè con Stacy e Deanna ad esempio non nessun problema a chiacchierare e non ci sono neanche mai stati momenti imbarazzanti. Ma perchè Tom e Melissa non abitano ancora a St. Andrews?!?!?
Va beh comunque abbiamo parlato di tutto e di più e soprattutto di ragazzi e pare che tutti i fighi della zona vadano nella loro scuola e di nuovo: perchè Tom e Melissa non abitano ancora a St. Andrews?!?!? Dopo ci siamo guardate Orgoglio e Pregiudizio perchè Deanna non lo aveva mai visto... Per me sarà stata come minimo la decima volta! Abbiamo fatto "tardi", della serie che è stata la prima volta da quando sono qui che sono andata a letto all'1 e gli occhi mi si chiudevano dal sonno... Mamma mia come sto diventando vecchia!
Lunedì è stata una bellissima giornata da tutti i punti di vista. Abbiamo caricato la barca e abbiamo puntato la prua verso Shell Island. Dopo un tre quarti d'ora abbiamo buttato l'ancora, abbiamo fatto colazione con dei muffins al gusto lemon pie fantastici e poi ci siamo incremati per bene con la protezione solare.
Abbiamo raccolto gli asciugamani e un paio di bottiglie d'acqua e abbiamo attraversato l'isola e abbiamo raggiunto la spiaggia.  Mi dispiace di aver lasciato l'iPhone sulla barca perchè era proprio la tipica spiaggia americana, con la sabbia bianchissima e molto wild in perfetto stile O.C.
Avrò fatto un bagno che sarà durato super giù quasi 3 ore e chi mi conosce bene sa che è praticamente impossibile. Infatti non sono una ragazza da spiaggia:
1. odio l'acqua salata perchè poi ti bruciano gli occhi e la pelle poi tira.
2. mi piace vedere dove metto i piedi.
3. i pesci mi fanno paura.

Mi sono divertita un sacco con Deanna e Stacy. Pensavo che Deanna fosse un po' una prima donna e fosse poco aperta a conoscermi ed invece ho parlato molto più con lei di quanto non abbia mai fatto con Mary Catherine, con cui tecnicamente dovrei sentirmi più legata. Forse il problema è che io vengo dal pianeta classico e lei dal pianeta datemi-un-ragazzo-e-sarò-contenta.
Le onde erano altissime e difatti a Panama City Beach c'erano anche i surfisti! Noi anzichè una tavola vera e propria, abbiamo usato le tavole quelle piccole che si trovano nei bazaar in spiaggia ed è stato parecchio divertente. Divertente fino a quando non ho perso i miei occhiali da sole perchè un'onda mi ha fatto finire sott'acqua. Dopo un po' ci siamo ritrovate parecchio lontane da dove avevamo lasciato gli asciugamani e tornando a riva Deanna e Stacy sono rimaste impigliate nei fili delle canne da pesca. Ragazzi CHE-SQUAGLIO-CI-SIAMO-PRESE! Dopo un po' sono tornate pure Tammy e la mamma di Deanna che erano andate a fare una passeggiata e siamo tornate alla barca per mangiare.
E qui iniziano i problemi. Siccome la barca è bianca riflette la luce solare ed io non avevo mai preso il sole durante quest'estate. Nel giro di 1.5/2 h sono diventata rossa come un pomodoro! Così semplicemente ho cercato di stare il più possibile all'ombra. Inutile dire che la pelle mi tirava da matti! Verso le 14.00 abbiamo fatto rotta verso casa Graham di nuovo. Lì, dopo aver scaricato tutte le cose che avevamo portato in barca, siamo rimaste a bighellonare un po' parlando del più e del meno perchè il sole ci aveva sfinite. Quando Tammy mi ha chiesto se avevo compiti per l'indomani e se avessi voluto tornare a casa prima, Stacy la ferma subito dicendole che non sarei tornata a casa prima del previsto. Mamma mia in quel momento avevo gli occhi a cuoricino!
Siccome però stava iniziando a piovere e i cavalli dovevano ancora mangiare siamo andate tutte e tre al maneggio e abbiamo messo un po' tutto in ordine. Dopo aver fatto tutte le faccende, Stacy è rimasta a cavalcare i cavalli mentre Tammy mi ha portato in un parcheggio dove Tom e Mel mi aspettavano. Sulla strada di ritorno mi sono fermata da CVS Pharmacy e ho comprato una crema all'aloe vera per lenire il fastidio della pelle che tirava.
Abbiamo poi cenato, io ho fatto il mio DBQ  per AP European History e poi mi sono infilata subito a letto perchè il sole mi aveva completamente stordito!

Un besos,
Ale

"Il buoi rapido scende, e l’oggi è già il tuo ieri."
[cit. Edna St. Millay]

lunedì 8 settembre 2014

Ups and Downs

Prima di pubblicare il post sul Labor Weekend vorrei fare un passo indietro e fare delle considerazioni. NE SENTO IL BISOGNO.

Ho abbandonato l'Italia esattamente tre settimane fa. Mi sentivo pronta all'avventura, fiera e invincibile come solo io so essere. Non ho nemmeno pianto quando ho abbandonato la mia famiglia. Sì è vero avevo i lacrimoni agli occhi, ma ero così inconscia del fatto che non avrei potuto abbracciarli di nuovo per i prossimi sei mesi, che non ho neanche pensato di salutarli come solo io sarei stata in grado di fare. L'immagine che mi porto stampata nella mente è l'ultimo abbraccio a mia sorella Francesca, quella grande, giovane e bellissima donna. Piangeva, è la persona più sensibile che io conosca: se ci penso mi viene in mente un orchidea bianca, un fiore così delicato eppure così fiero. Spesso litighiamo, forse perchè abbiamo caratteri opposti o forse perchè sono troppo simili. Eppure lei era lì per me a salutarmi con le lacrime agli occhi, perchè lei saluta così. 
Lasciatemi dire che l'ultimo abbraccio che ho dato a mia sorella è stato il più bello di tutta la mia vita: io sono una persona piuttosto riservata, non amo il contatto fisico e sono abbastanza solitaria, ma quell'abbraccio mi ha riscaldato il cuore e l'ho sentito così vero che a rivivere quel momento gli occhi mi si inumidiscono ancora.
Credo che non fossi pronta a partire e credo che voi possiate ricordarlo perchè l'ho scritto. Ho salutato tante persone prima di andarmene, eppure non ho versato una lacrima. Non me lo sarei mai aspettato da me stessa: non è da me, sono molto emotiva di solito. Così sono salita su quell'aereo diretto a Francoforte e in quel momento l'unica cosa che la mia vicina di sedile poteva scorgere era il mio sorriso stampato in faccia. Credo che avessi la faccia di una beota, ma ero felice e poco importa, specialmente ora.
Fino a quando non ho oltrepassato l'immigrazione ad Atlanta non credo che capissi neanche dove stessi andando, stavo solo viaggiando. Fingevo di essere una turista. Da questa situazione sono passata allo stordimento per le molte ore di volo. Però ero perfettamente lucida e, come ho descritto a qualcuno per me importante, la sensazione era quella di essere stata catapultata in un limbo: l'Italia era lontanissima, addirittura inesistente, e beh l'America era più che inconsistente. Avete mai visto The Terminal? Mi sentivo un po' come si sente Tom Hanks all'inizio del film: disorientata.
Piano piano qualcosa ha iniziato a prendere forma nella mia testa e lentamente ho iniziato a capire cosa stava accadendo. L'apice l'ho raggiunto sul volo diretto a Panama City Beach; forse ero stanca e frastornata dopo tutte quelle ore sveglia e così ho iniziato a piangere guardando il salvaschermo del mio telefono. Può sembrare stupido e infantile ma quella foto era l'unica cosa che ancora mi legava alle persone che mi ero lasciata alle spalle. Penso sia stata una doccia fredda realizzare così di colpo.
Prima di partire ci sentiamo invincibili, così maledettamente sicuri della scelta che abbiamo preso, non ci curiamo neanche di aver nostalgia di casa, perchè noi siamo diversi da tutti gli altri. Tutti gli altri non sono NOI. Io ero così, molto probabilmente lo sono ancora. Sono come Icaro che, volendo volare troppo vicino al Sole per osservarlo meglio, fa sciogliere con il calore le sue ali fatte di cera e piume e precipita nel mare.
Sono arrivata e sono stata subito catapultata in una nuova situazione, mai e poi mai mi sarei immaginata la realtà in cui ora vivo. La prima settimana è stata uno shock, il primo giorno di scuola pure. Non ho pianto il primo giorno di scuola,dopo esser tornata a casa, e mi sentivo così fiera di me stessa. La doccia fredda è arrivata l'indomani mattina quando ho iniziato a singhiozzare perchè mi sono spruzzata sui polsi il profumo Mademoiselle di Coco Chanel: c'è stato un periodo in cui era il profumo di mia mamma. Sapete non so perché ma per me è sempre stato così: tutti quei profumi che negli anni mia mamma ha usato per lunghi periodi sono stati immagazzinati dalla mia mente come "questo è l'odore della mamma". E ho piagnucolato come una bambina viziata. Ma giusto perchè mi sento "grande" ho cercato di non farmi sentire con l'unica conseguenza che il giorno dopo è stato solo peggio.
Iniziavo a dirmi che fino a Gennaio non avrei resistito, iniziavo a dubitare di aver fatto la scelta giusta, iniziavo a credere di aver maturato una tale scelta solo perchè "fa figo".
Il primo Sabato che ho passato qui ho toccato il fondo, letteralmente. Ero così demoralizzata che 30 secondi dopo stavo già parlando su Skype con Enrica, una delle mie migliori amiche, per farmi tirare sul il morale. Non riferirò il contenuto di quella conversazione lunghissima anche perchè certe cose non si possono ripetere, ciò che posso dire è che l'unica cosa che ricordo sono i miei lacrimoni che rotolavano giù dalle mie guance. Dire che ero in crisi è dire poco. Forse la parola giusta è "scoraggiata".
Chiariamo bene una cosa: non mi mancano la mia famiglia e i miei amici ora e neanche quando ho avuto questa crisi, si trattava della consapevolezza di non vederli per i prossimi mesi. Era il mio saluto che, come al solito, è qualcosa di solitario e ritardato.
Perché sto raccontando tutto questo? Oggi ho letto qualcosa che mi ha scombussolato la serata. Mi sono sentita tirata in causa. Inizialmente avevo pensato di tornare a casa prima del previsto, perchè credevo di aver fatto il passo più lungo della gamba. E quando ho sentito qualcuno che aveva avuto il mio stesso pensiero, mi sono domandata chi io fossi. Sono timida sì e quando qualcosa sconvolge la mia vita spesso prendo la strada più lunga e facile, ma quest'estate sono uscita a testa alta da parecchie situazioni spiacevoli e ho iniziato ad essere più adulta.
Non sono una che scappa, sì magari prendo il percorso più lungo ma non mollo. Un detto latino dice "Non fragar, sed flectar" cioè "Mi piego, ma non mi spezzo". Io credo di essere così, ogni volta che la vita mi ha giocato un tiro mancino mi sono rialzata. SEMPRE. Motivo per cui appena ho pensato di mollare e tornarmene a casa mi sarei volentieri data un pugno in pancia, ma siccome non sono ancora masochista non l'ho fatto.
Sto scrivendo questo post soprattutto per me stessa e per poi per quelle persone che si sentono appese a un filo. Per favore non mollate la presa.
Potrebbe essere l'anno più strano della nostra vita, potrebbe essere l'anno più bello della nostra vita, ma potrebbe anche essere l'anno più brutto della nostra vita. Dipende tutto da noi. E quando dico che dipende tutto da noi non intendo dire che è strettamente necessario stringere amicizia con quanta più gente possibile e uscire il più spesso possibile. Quando dico che dipende tutto da noi intendo dire che dipende tutto da come affrontiamo le prove che ogni giorno ci vengono poste davanti. Ciò che conta è il nostro stato d'animo, la nostra forza. 
Sappiamo già di essere forti, abbiamo già preso la decisione più difficile della nostra vita, abbiamo lasciato alle nostre spalle qualcosa e qualcuno, magari siamo fuggiti altrove in cerca di sollievo, abbiamo attraversato confini e sondato limiti, abbiamo perso qualcuno e altri ne perderemo, ma molto egoisticamente: siamo qui per noi stessi, siamo qui alla ricerca del nostro Io interiore, siamo alla ricerca di un qualcosa che nemmeno noi sappiamo cosa sia. Perchè quindi dovremmo abbandonare la ricerca? 
Non fatevi abbattere da una giornata negativa, non fatevi smuovere da qualcosa che è successo dall'altra parte dell'oceano, non mollate la presa perchè pensate di non essere abbastanza. Siete abbastanza. Se pensate di star vivendo quest'esperienza non per voi stessi ma per qualcun altro va bene. Purchè quel qualcun altro sia il voi stessi del futuro.
Il tempo vola, sono già tre settimane che sono qui e sembra ieri che sono arrivata, e una volta presa una decisione definitiva non si torna indietro. Mai. Pensateci bene a cosa state abbandonando: in gerco tecnico si chiama trade off, ottenere di più di qualcosa solo a discapito di qualcos'altro. Siete davvero pronti per questo? Io credo di no.

Un besos,
Ale

"A volte quella che sembra una resa non lo è affatto. È qualcosa che avviene nel profondo del nostro cuore. Significa vedere con chiarezza di cosa è fatta la vita, accettarla e viverla con coerenza, qualunque siano le conseguenze, perché il dolore che proveremmo decidendo di non viverla sarebbe molto, molto peggiore."
[cit. Nicholas Evans]

venerdì 5 settembre 2014

Stuck in the Middle

Ebbene eccomi tornata sul blog dopo tempo immemore! Scusate tanto l'assenza, non è stata propriamente volontaria... Infatti dopo l'aggiornamento di settimana scorsa dal cellulare sono praticamente sparita: solo oggi è arrivato il mio tanto agognato MacBook e ho voluto aspettare così tanto solo per poter fare un aggiornamento come si deve!

Innanzitutto questa settimana non sono successe cose così ecclatanti, o perlomeno non durante la scuola. Lunedì e Martedì scorso non credo di aver fatto nulla di particolare a scuola, sono entrata parecchio nella routine e le lezioni a scuola iniziano a farsi un po' noiose: sicuramente cambiare orario ogni giorno è molto meglio e ti da anche la possibilità di essere molto più multitasking.
Lunedì, tornata da scuola, ho fatto Skype con la mamma e il babbo. Mamma mia, per il momento non mi mancano tanto ma che strano non essere lì con loro! Mi sembra quasi di essere in una realtà parallela!!! Inutile dire che non mi pare ancora vero di essere in America e di stare qui fino a fine Gennaio! La cosa bella è che mi fanno sentire coccolata anche a miglia e miglia di distanza e mi fanno capire che loro per me ci sono sempre! :)
Martedì invece mi sono svegliata intorno alle 5.30 perché mi avevano invitato a un Bible study per giovani e sono andata. Non ho mia frequentato così tanto l'ambiente cristiano come in queste ultime due settimane! Sarà che io sono uno spirito ipercritico di natura, ma per quanto predichino cose davvero belle a livello astratto, sono loro i primi a non metterle in atto.
Ho poi fatto Skype con Michael ed Elaine, alias i miei American Grandparents. Voglio loro un sacco di bene, dico sul serio. Ci stiamo sentendo quasi tutte le settimane e continuano a darmi il loro supporto morale: mi hanno addirittura detto che in caso di necessità, in caso io abbia bisogno di loro qui, di chiamarli che loro si precipitano ad aiutarmi. Spero tanto di riuscire a vederli prima di tornare in Italia, perché essere così vicini e non riuscire a vedersi sarebbe proprio il colmo!
A cena poi siamo andati di nuovo da Jasmine's, un ristorante thai qui vicino; ho preso un curry verde con pollo e avevo la lingua che andava a fuoco: credo di aver bevuto un qualcosa come 3 litri d'acqua per placare il piccante che sentivo.
Non sono sicura che con le amicizie vada meglio... Pranzo sempre con alcune ragazze nella mia classe di fashion design, ma non mangiare in mensa mi da l'idea di star sprecando occasioni per conoscere nuove persone... Da domani inizierò a mangiare nella caffetteria, promesso! :)
Il problema secondo me sono le mie classi: in alcune classi, come ad esempio latino o anatomia, mi trovo bene perché ci sono alcune persone con cui scambio qualche parola e perché le materie comunque sono al mio livello, ma in classi come matematica, inglese o economia non mi trovo affatto bene. Mi sembra di essere nel livello per trogloditi: quasi tutti i miei compagni di classe vegetano oppure, questo vale per le ragazze, la tinta gli ha dato troppo alla testa e manca loro qualche neurone. Credo proprio che mi farò spostare nelle AP con la speranza di trovare qualcuno un po' più interessante con cui stringere amicizia.
Mercoledì io e Mary Catherine dopo scuola siamo andate al cinema a vedere "If I Stay" con Chloe Grace Moretz. Così uscite da scuola è venuto a prenderci Joseph, il papà di Mary Catherine, che è anche il pastore della chiesa metodista di Tom e Melissa. Giuro, non ho mai incontrato persona più pacata! E se lo vedeste accanto alla figlia morireste dal ridere: Mary Catherine è tutto l'opposto di suo padre, è un vulcano in continua eruzione, una pentola che borbotta senza sosta e un tornado messi tutti assieme. Siamo quindi andate a casa sua perché doveva cambiarsi e lavarsi i capelli e, dopo aver felicemente constatato che il mio disordine in confronto al suo è l'ordine più assoluto, ci siamo dirette qui da me perché volevo cambiarmi anche io: andare in giro con una maglietta con su scritto "#MOLO Marlin live only once" sarebbe stato piuttosto imbarazzante. Siccome il film sarebbe iniziato solo alle 18.05 prima siamo andate a mangiare qualcosa da Panarea Bread, ho preso una specie di chicken soul poco identificabile. Lì ci ha raggiunto uno degli amici di Mary C. che gioca a basket, Luke, nonché una delle molte, che dico, innumerevoli cotte di Mary C. Della serie che ogni volta che usciamo insieme parla di un ragazzo diverso con lo stesso ardore, se non maggiore più passa il tempo... Ora io mi chiedo: ma possibile che le figlie dei pastori siano così ossessionate dai ragazzi?!? No perché io e lei, ve lo posso assicurare, non abbiamo altre conversazioni se non riguardanti persone del sesso opposto! Va beh che in Italia ero abituata a parlare di massimi sistemi, ma ridursi a questo mi sembra eccessivo!
Va beh fatto sta che ho scoperto che la mia student ID card mi autorizza a un sacco di sconti yeahhhhh! If I Stay non è stato nulla di ecclatante, non spenderei 8$ per andarlo a vedere se sapessi di cosa parla... L'unica cosa mi sono commossa un po' alla fine perché dai tutti vogliamo l'happy ending, pure io che sono un lupo solitario e di solito mi fa piacere vedere che le cose vanno male.
Giovedì, siccome Tom e Mel avevano la loro Bible Study, sono andata a casa di Mary C. e, dopo aver fatto un salto veloce da Publix per prendere un paio di cose, siamo tornate a casa sua. Abbiamo quindi preparato red velvet cupcakes con frosting al formaggio cremoso e poi, mangiando la nostra cena, abbiamo guardato "The Fault in our Stars". Non l'abbiamo visto tutto perché la tv via cavo ha avuto un guasto. La sera sono tornata a casa maledicendomi perché il giorno dopo avevo il test di Economics e non avevo studiato nulla! Mamma tranquilla: ho comunque preso 90.
Venerdì niente di particolare, ho fatto il test di Economics e c'è stato Pep Relly. La mattina la banda e le cheerleader hanno ballato e suonato davanti alla mascotte della scuola. Pensavo che questa cosa mi avrebbe lasciato a bocca aperta o comunque fatto sentire la differenza, ma non è stato così.
A dirla tutta non mi sento neanche in un film quando mi aggiro per i corridoi in cerca della mia classe: non è l'Italia certo, ma alla fine resta una scuola come un altra, soprattutto per quanto riguarda i bagni che sono quasi più sporchi di quelli del Gonzaga.
Durante Pep Relly ogni ora dura 5 minuti di meno e questo significa che si esce alle 2.15, ma solo per dirigersi sul campo da football, vedere nuovamente le cheerleader fare la loro performance  e vedere la presentazione della squadra di football. Nota divertente: le cheerleader e alcuni professori hanno partecipato all'Ice Bucket Challenge tutti insieme e in sincrono. Aahahah non potete immaginare quante testoline biondo tinto ho visto infradiciarsi! :)



Sabato non mi sono alzata "tardi" perché il mio tardi corrisponde alle 7 e cioè un orario a cui la mia cara amica Giulia non connette ancora. Così dopo aver fatto la mia solita colazione salutare sono rimasta a bighellonare;la scuola americana mi sta impigrendo da morire, non vedo l'ora di cambiare mate e inglese e (credevo che non l'avrei mai neanche pensato)che mi arrivino i versionari di latino e greco: sento il bisogno fisico di tenermi impegnata mentalmente e, almeno fino a quando non inizio ad allenarmi tutti i giorni dopo scuola, devo essere produttiva. Anche perchè ora la mia preoccupazione è tornare in Italia e non essere più abituata ai carichi di lavoro.
Così dopo aver bighellonato un bel po', ho fatto Skype con mia mamma e mio papà perchè avevo bisogno di un paio di consigli dato che volevamo provare a fare la pizza.
Sabato pomeriggio siamo andati a fare la spesa per fare la pizza. Anche questa cosa della spesa, quanto mi manca fare la spesa con mia mamma e come Dio comanda! Quando andiamo a fare la spesa prendiamo sempre tre cose in croce e spendiamo una marea di soldi, ma io dico, come si fa?!? Non compriamo neanche così tanta frutta e verdura, quanto mi mancano!
Siamo andati da Publix e non vi dico la faccia che hanno fatto alcuni commessi quando gli snocciolavo gli ingredienti "introvabili" per fare la pizza! Ahaahaha ah Melissa è allergica al glutine e quindi avremmo dovuto fare una pizza gluten free con la farina di tapioca...
Beh la farina di tapioca, già solo per il fatto che è di tapioca, fa proprio schifo! Quando ho messo tutti gli ingredienti nel mixer la farina si è mischiata all'acqua creando un composto liquido a vedersi ma solido a toccarsi...Come ha detto Tom sembra un progetto di Chimica/Fisica riuscito male! Così ci siamo risolti a fare un impasto della pizza normale e Melissa si è mangiata dei tortelli agli spinaci e ricotta.  
Non so perchè ma quando cucino cibo italiano mi commuovo. Lo shock culturale l'ho già (almeno credo) superato, ma cucinare mi porta alla mente così tanti ricordi, significati e gesti casuali che una lacrimuccia tenta sempre di scendermi. Mi sto commuovendo anche adesso a pensarci, non ci posso fare niente, i ricordi legati alla cucina sono i più belli di tutta la mia infanzia: mia nonna con le sue cotolette e i maccheroni al pomodoro (che poi sono le uniche cose che sa fare), mia zia Baba che mi mette davanti al naso un piatto di pasta all'ortolina e per merenda mi da i crostoni della Mulino Bianco con la sua marmellata di albicocche o di prugnini, i millemila manicaretti che mia mamma ci ha sempre preparato amorevolmente. Così pure stavolta, mentre spargevo la mozzarella sulla pizza, ho avuto un nodo alla gola. Non posso farci niente: a volte sono così spietata e acida che nulla mi smuove, altre volte semplicemente anche le cose più insignificanti mi fanno diventare una fontana.
Domenica di nuovo a messa, stavolta però non siamo andati alla Bible study class perché Melissa doveva andare in palestra per il suo abbonamento e chiedere qualcosa. Ora, io in una palestra piccola e con poche macchine pago la bellezza di 60 euro al mese, la palestra di Melissa che è almeno 3 volte la mia con 10 MacBook, 3/4 sale per fare le lezioni e un'area dedicata a chi ha il personal trainer spende 10 o 20 $ in base all'abbonamento che decide di fare; sono rimasta incredula quando me lo ha detto! Dopo aver tentato inutilmente di andare a mangiare fuori da Eggs&I siamo tornati a casa e per pranzo abbiamo finito la pizza avanzata dalla sera prima.
Al pomeriggio è venuta a prendermi la mia local coordinator Amy che abita a un tiro di schioppo da casa mia. Già l'adoro, è un tesoro; è il tipo di persona che non devi giudicare dalle apparenze perchè te ne usciresti con un'idea completamente sbagliata: per esempio sulla mano sinistra, sull'arco che congiunge il pollice all'indice ha tatuato YOLO, eppure è la persona più seria, dolce e attenta che possa aver incontrato fino qui in America. La prima cosa che mi ha detto appena ci siamo sedute nel suo salotto, dopo i vari convenevoli, è stata (con faccia davvero seria) "You're my priority", capite?!?

Per quanto riguarda Domenica sera e Lunedì, che era Labor Day, ho deciso che scriverò un post a parte in questi giorni!

Un besos,
Ale

"La vera fuga ha senso solo quando te ne vai da qualcosa di importante, qualcosa a cui tieni. Quando strappi la tua vita dalle radici. Cosa che non puoi fare quando la tua vita non ha radici." 
[cit. John Green]




P.S. Dopo il post su Domenica e Lunedì che spero di riuscire a pubblicare a breve, dal momento che mi è arrivato il mio nuovo compagno di innumerevoli viaggi sia fisici che immaginari, cercherò di aggiornare più frequentemente! ;) 
Ecco qui il mio nuovo fedele compagno! :))))